domenica 20 dicembre 2009

omologazione identità

Link al mio blog extra contenente articolo omologazione identitaria uomo e donna

8 commenti:

  1. ciao cara Serena!
    ho dato un' occhiata al tuo link...bhè...tosto proprio...ho "spizzicato" qua e là la sintesi del convegno e ho letto con più interesse la prima parte sulla questione delle coppie omosessuali.
    La questione è sempre delicata...
    per quanto mi riguarda posso essere d' accordo con il riconoscimento della coppia ma poi per questione adozioni etc andrei con i piedi di piombo!!!!
    E non sono neppure d' accordo che la donna debba fare le stesse cose dell' uomo...che senso avrebbe essere al mondo se fossimo tutti uguali...e una questione di tempo!!!
    ciao ciao Lisa* :-)

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  2. Un po' inquietante il sito da dove è stato ripreso l'atto del convegno, almeno personalmente.Al di là di questo, ritengo che l'identità sia una scelta che il soggetto fa e se domina in questa scelta l'equilibrio e la ragionevolezza, si possa soprassedere ad ogni differenza di genere, gender etc.
    da salutare favorevolmente il manifestarsi dell'umanità al di là delle barriere e trovare oltre le forme un orizzonte che ci accomuni nelle diversità personali.
    Discorso famiglia. Dov'è la famiglia? Là dove c'è calda affettività e amore. Dovunque essi si trovino,
    Davide

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  3. Ritengo che l'identità sia iscritta già nella struttura della persona. E quindi si tratti di scoprirla ed accoglierla per portarla a maturazione più che di cercare a tutti i costi di imporre o imporsi ... Credo anche che l'omosessualità non si possa considerare secondo natura...tuttavia non mi permetto di giudicare chi sceglie di esserlo perchè se è insito nella sua struttura a ben poco valgono gli interventi di psicoterapia che possono invece cambiare la tendenza di una presunta omosessualità - come mi risulta da un convegno vocazionale, di formatori psicoterapeuti di seminari diocesani, tenuto qualche hanno fà a cui ho partecipato - indotta da comportamenti... solo mi chiedo se a forza di far passare questa realtà come del tutto naturale non si rischi di mettere tutto sullo stesso piano e per cui allora perchè no alle adozioni di coppie omosessuali?

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  4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  5. Se l'identità, anche sessuale, è gia scritta nella struttura della persona, perche poi dovrebbe essere una scelta? Uno non sceglie la sessualità, ma la porta a compimento in base a ciò che la natura gli ha donato. E anche la natura fa degli errori, come down e altre sindromi lo dimostrano. Perciò anche gli errori a volte sono naturali. Credo i problemi sorgano quando la natura viene identificata con Dio, essere perfetto che non può produrre il negativo, ma questo lasciamolo alla teodicea.
    Riguardo alla conclusione, più che mettere tutto sullo stesso piano o separare a priori, io confido nella ragionevolezza e nell'umanità che le persone possono usare al fine di evitare di fare di tutta l'erba un fascio.

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  6. Eccomi qua ... ciao a tutti! Mamma mia che argomento delicato ... non è tanto l'intervista interessante quanto l'argomento che tratta e le questioni che muove. Cosa si può dire in proposito ... io non so se credere agli errori della natura ... è un discorso parecchio etico, quindi parecchio soggettivo e ostico. Io la penso come Davide ... c'è famiglia dove c'è calore, affettività e amore, a volte tendiamo ad analizzare troppo tutto a livello scientifico e biologico. Non sono d'accordo che l'identità sia inscritta nella persona, è una visione tanto naturalistica ... il destino di ogni persona quindi sarebbe già scritto? E' un pò triste. Io penso che ci siano delle predisposizioni, delle capacità, delle potenzialità che devono essere "formate", che devono trovare compimento, e queste sicuramente vanno ad influenzare la struttura dell'identità, ma sono convinta che l'Identità con la I maiuscola si formi nel contesto, nella relazione complessa con il diverso da noi. L'identità deve essere solida nella sua fluidità, sembra contraddittorio ... una parte dell'identità è uno zoccolo duro, un riferimento costante ma deve esistere anche una parte aperta al "movimento" continuo, al cambiamento :-).

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  7. Certo Taty, sono d'accordo con te. Io mi riferivo solo all'identità sessuale. Che non coincide in toto con l'identità di un soggetto, anzi, ne è una parte intima e alquanto ininfluente.
    Facciamo un esperimento... se De Kerkhove o chi altro, fosse gay o etero, cabia il significato di ciò che dice?

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