domenica 13 dicembre 2009

La Dipendenza da Social Network / Amicodipendenza


Nel 2008 la diffusione di Facebook è stata così esponenziale da posizionare l'Italia al primo posto della classifica mondiale dei paesi con maggiore percentuale di incremento utenti. Purtroppo, accanto alle caratteristiche positive ... sono comparse anche delle note assai negative, in particolare legate a problemi e, sempre più spesso, veri e propri casi di dipendenza. In inglese vengono definite "Social Network addiction" e "Friendship addiction"... Vi propongo in merito un articolo molto interessante. Troverete lo stesso post nel mio Blog :-) desidererei conoscere il vostro parere e le vostre esperienze in merito. Siete anche voi dipendenti da un qualche social network? Io un pochino mi sento dipendente da Facebook. Un saluto a tutti.

7 commenti:

  1. Interessante articolo.
    Senza arrivare all'abisso raggiunto dagli Hikikomori in giappone, mi sembra, dalle esperienze che ho potuto fare, che facebook avrebbe enormi potenzialità, ma che esso è usato per esprimere la parte superficiale e leggera dei soggetti. Mi è capitato di leggere nelle pagine di facebook di mie ex compagne di università e ora insegnanti, preferenze come Pollon, altri cartoni animati dell'infanzia, nonchè personaggi da basso avanspettacolo. Si privilegia l'aspetto massificante rispetto a quello della divergenza e della creatività. Forse succede questo perchè tutte le cose significartive della vita costano fatica?
    Davide

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  2. Ho trovato anch'io interessante l'articolo, io non sono tra coloro che hanno dimistichezza con questi strumenti per cui non ho ancora sperimentato cosa possa significare esserne dipendenti e fino ad adesso non avverto ancora l'esigenza di comunicare o cercare relazioni attraverso l'Web se non per motivi di lavoro o come in questo momento che lo sto facendo per apprendere ad usarli. Tuttavia non faccio fatica a credere che si possa arrivare alla dipendenza, in particolare, per coloro che non abbiano mai provato gusto a stare in compagnia di qualcuno e che temono un dialogo a vis a vis per aver più volte sperimentato frustrazioni o delusioni

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  3. Che dire!
    Appena letto i sintomi dalla non connessione a facebook m' è venuta la pelle d'oca, ragazzi dobbiamo proprio preoccuparci!?!Credo che come strumento di divertimento per trascorrere alcuni momenti della giornata in collegamento con persone lontane o poco viste possa essere piacevole...la cosa è preoccupante se questo diviene la totalità della tua vita.Penso che a priori vi sia una difficoltà e una paura recondita, da parte di questa persone, di allacciare legami o di mantenere quelli che già si hanno nella vita reale...utilizziamo la tecnologia a nostro beneficio non per rimanerne schiavi!!

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  4. Sono d'accordo con tutti voi. Mi rivolgo a Orizzonti, mi raccomando non ti iscrivere a facebook, è come una droga, io sono iscritta e leggendo l'articolo mi sono un pò preoccupata visto che ho un pò dei sintomi da dipendenza ... diciamo che sono in fase di disintossicazione. Comunque la mia situazione non è grave, non preoccupatevi. In ogni caso, è proprio vero, i social network sono strumenti con grandi potenzialità e se ben utilizzati contribuiscono ad apportare benefici in diversi ambiti della vita dei soggetti (prendiamo ad esempio il blog come strumento didattico). Per quanto riguarda facebook, lo ritengo utile per ritrovare e "riallacciare" vecchie amicizie (io ho ritrovato amici di 20 anni fa e dalle foto li vedo così cambiati, tutt'ora ci teniamo in contatto attraverso la chat e telefonicamente) e per scambiarsi informazioni; nonostante questo, penso che facebook ormai sia compromesso, è diventato troppo commerciale e il suo unico fine è di alimentare se stesso (accrescere il numero degli iscritti, ottenere sponsorizzazioni ... ecc), inoltre è diventato strumento fondamentale di controllo per le ricerche di mercato. Non vedo l'ora che lo mettano a pagamento ... così me ne libero definitivamente. Grazie per il vostro contributo. Taty

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  5. La possible dipendenza dalla tecnologia è uno dei miei timori soprattutto in qualità di genitore proprio perchè avendo un figlia adolescente sperimento quotidanamente il potere di attrazione che la tecnologia esercita (specie sui più giovani). Personalmente uso la tecnologia quasi esclusivamente per studio e per lavoro. Di recente, per mettermi alla prova anche io mi sono iscritta su facebook, ma, dopo un pò di entusiasmo iniziale dovuto alla sorpresa di trovare amici di vecchia data, non mi sono sentita "catturata" da questo famosissimo social network. Continuo a considerarlo un mezzo e non è certo diventato un fine nella mia vita. Mi chiedo se non possa essere proprio questo il segreto per non cadere nella dipendenza. La questione resta aperta...

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  6. Ciao Sabina :-)
    E' proprio l'entusiasmo iniziale che ti frega ... con quello entri nel gioco, si muove l'interesse e poi diventa quotidianità ... come guardare giornalmente il cellulare (adesso affianca il cellulare ma tra poco arriverà a sostituirlo), gli amici ti scrivono perciò tu in un certo senso sei portato ad andare tutti i giorni sul tuo profilo a controllare, è un circolo vizioso. Penso che i giovanissimi siano i più facilmente condizionabili da questo punto di vista ... per loro è uno strumento nuovo, attraverso il quale si raccontano e nel contempo si "leggono" (ma è una lettura filtrata e falsa)grazie a quello che scrivono, alle foto che pubblicano ecc ... è una sorta di movimento introspettivo. In più, sempre secondo il mio modesto parere, creano identità legate a quello che vorrebbero essere. Mi da l'idea che i giovanissimi sfruttino questi mezzi soprattutto per mostrarsi agli altri ... per mostrare, di loro, solo quelle parti che vogliono mostrare, le esaltano, mentre tendono a oscurare quelle che sembrano debolezze, il lato che non piace. Questo forse li fa sentire più forti? Si creano un'identità a metà (tentano di crearsi un'identità più forte ma in realtà indeboliscono quella esistente) ... E' un bel argomento tosto ...

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  7. Sono un'utente di Facebook.. ci resto per diverso tempo, non ogni giorno, per coltivare il mio orticello (che il più delle volte marcisce)... però ancora non manifesto i sintomi della dipendenza!!! e credo che questo sia dovuto all'uso, al buon uso che ognuno ne fa. E farne buon uso significa aver ricevuto l'educazione necessaria in famiglia e a scuola. Perche anche queste tecnologie servono, sono utili, e non sono solo da riempire di critiche e legare a questo una critica ai giovani per lo più adolescenti che le usano.. Credere che una tecnologia possa avere una validità e insegnare agli adoloescenti ad usarla... con la giusta educazione e la crescita fatta insieme a genitori e insegnanti, a mio parere, i rischi di una dipendenza diventano pressochè nulli...

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